![]() Mindfulness deriva dagli insegnamenti del Buddismo (Vipassana), dello Zen, e dalle pratiche di meditazione Yoga; dagli anni settanta negli Stati Uniti per opera di un medico, Kabat-Zinn, questo modello è stato assimilato ed utilizzato come paradigma autonomo in alcune discipline mediche e psicoterapeutiche italiane e non solo. Mindfulness è quindi una modalità di prestare attenzione, momento per momento, nel qui e nell’ora, in modo intenzionale e non giudicante, al fine di risolvere (o prevenire) la sofferenza interiore e raggiungere un'accettazione di sé attraverso una maggiore consapevolezza della propria esperienza che comprende: sensazioni, percezioni, impulsi, emozioni, pensieri, parole, azioni e relazioni. Migliorare questa modalità di prestare attenzione permette di cogliere, con maggiore prontezza, il sorgere di pensieri negativi che contribuiscono al malessere emotivo. La padronanza dei propri contenuti mentali e degli stili abituali di pensiero consente diverse e migliori possibilità di esplorazione, espressione e mutamento di tali contenuti. Alla base troviamo una grande attenzione al respiro, quale strumento per auto-ascoltarsi, con attenzione, concentrazione e silenzio. Durante la pratica risulta fondamentale accogliere ciò che arriva, senza invitare a visualizzare o immaginare, come succede in altri ambiti. Parliamo, quindi, di consapevolezza, di presenza a se stessi nel momento presente, nella totale accettazione di quello che c’è, in un percorso di auto-ascolto e crescita personale. Che benefici comporta praticare mindfulness? Consente una buona riduzione della sofferenza/disagio/malessere sia che si tratti di un ambito psicopatologico che una dimensione di vita fisica, emotiva relazione quotidiana. Inoltre, nel tempo, offre la possibilità di creare nove prospettive di osservazione e comprensione del proprio reale, toccando differenti tonalità emotive. Quanto detto finora si riferisce alla mindfulness originaria; studi scientifici importanti hanno convalidato la necessità di inserire a lavori di respiro ed auto-ascolto anche esercizi recuperati dalla bioenergetica, integrando così il corpo in questo processo di ascolto e consapevolezza. Il corpo, tanto separato dalla mente per millenni, ricopre qui un ruolo basilare; è la sede di ciò che emozionalmente viviamo, su cui poniamo attenzione, ascoltando ciò che accade. La meditazione mindfulness non è legata né ad una religione, né tanto meno necessita di una cultura ed esperienza di meditazione. E’ la possibilità che ciascuno si dà di prendere contatto con sé, in una sempre maggiore consapevolezza olistica di se stessi. Laura Venturoli www.lauraventurroli.com laura.venturoli@gmail.com (c)Laura Venturoli 2016
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LAURA VENTUROLIInsegnante, counselor olistico, pedagogista, psicomotricista, istruttrice fitness/wellness, operatore reiki e tecniche bionaturali, thetahealer Archivo
Gennaio 2019
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